- martedì 08 Luglio 2025
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Renzi: con noi il centrosinistra vince. E’ vero?

“Facile. Si vince con i voti e non con i veti. Spero che questo sia chiaro a tutti. Naturalmente il merito del successo è di Silvia Salis che ha fatto una campagna perfetta e, insieme a lei, di tutte le liste. Ma il fatto è che alle regionali hanno messo il veto su di noi e hanno perso. E alle comunali hanno tolto il veto e abbiamo vinto. E questo fatto è inoppugnabile” – Matteo Renzi al Secolo XIX

Le ragioni strategiche che guidano l’alleanza tra Italia Viva e il centrosinistra

L’analisi della situazione

Per verificare se le affermazioni di Matteo Renzi siano aderenti alla realtà, abbiamo analizzato il quadro elettorale dal 2020 a oggi.

Negli ultimi cinque anni, la partecipazione di Italia Viva alle elezioni locali e regionali ha rappresentato una cartina di tornasole della capacità del centrosinistra di innovare e allargare le proprie coalizioni. Il partito guidato da Renzi ha attraversato fasi alterne, ma è rimasto presente in molte competizioni, talvolta come alleato del centrosinistra, talvolta in forma autonoma.

A partire dalle elezioni regionali del 2020, Italia Viva si è presentata in sette regioni, spesso a sostegno dei candidati progressisti, oppure con proprie liste civiche. In Toscana e Campania ha contribuito alla vittoria della coalizione di centrosinistra, pur senza risultare determinante.

In Liguria, Veneto e Marche, dove ha corso in modo autonomo o con alleanze atipiche, il centrosinistra non è riuscito a prevalere. In Puglia, l’alleanza con Azione e +Europa ha dato vita a un fronte più ampio, ma Italia Viva non ha avuto un ruolo centrale nel successo finale.

Un caso emblematico è quello dell’Emilia-Romagna nel 2024, dove il partito ha partecipato alla coalizione che ha riconfermato il presidente uscente. Tuttavia, non ha ottenuto alcun consigliere regionale, a testimonianza della difficoltà a radicarsi in territori tradizionalmente governati dal Partito Democratico e dai suoi alleati storici.

Le elezioni comunali del 2025 hanno invece evidenziato una maggiore efficacia. In città come Genova e Ravenna, Italia Viva ha fatto parte della coalizione che ha vinto al primo turno. Renzi ha spesso rivendicato il contributo del suo partito come decisivo per evitare il ballottaggio, sottolineando l’importanza di attrarre voti oltre le tradizionali basi elettorali. Anche in comuni come Giugliano, la presenza di Italia Viva ha accompagnato la vittoria del centrosinistra.

Nel complesso, la partecipazione di Italia Viva dal 2020 in avanti racconta una storia di alleanze in evoluzione. Pur non sempre decisiva, la sua presenza si è rivelata in certi contesti un tassello utile per il centrosinistra, soprattutto nelle città dove la competizione è più serrata.

Le ragioni strategiche dell’alleanza

Ricerca di rilevanza e uscita dalla marginalità politica
Dopo risultati deludenti e crescente marginalizzazione, Italia Viva ha bisogno di alleanze per restare visibile e influente. L’accordo con il centrosinistra rappresenta un’opportunità per tornare a contare, soprattutto in vista di sfide elettorali decisive.

Costruzione di un’alternativa al centrodestra
Italia Viva, come altre forze di opposizione, punta a una coalizione ampia e credibile per sfidare la destra al governo. L’alleanza con il centrosinistra è un passaggio necessario per offrire una proposta unitaria agli elettori, specie nei collegi in bilico.

Superamento dei veti e delle divisioni
I leader di Italia Viva invocano un dialogo costruttivo, oltre le barriere ideologiche e personali che frammentano l’opposizione. La loro inclusione è presentata come segnale di maturità politica, utile a riconquistare la fiducia degli elettori.

Valore aritmetico e strategico
Anche se minoritaria, Italia Viva può essere determinante in contesti dove pochi punti percentuali fanno la differenza. Renzi insiste su questo aspetto: un 2–3% può risultare decisivo in molti collegi.

Ricerca di una nuova identità riformista
Italia Viva ambisce a rifondare il centrosinistra su basi moderate e riformiste, attirando elettori lontani dai toni più radicali di altre forze. Una fase “costituente”, nelle intenzioni, per rilanciare una coalizione credibile.

Considerazioni finali

Dall’analisi dei dati emerge che la presenza di Italia Viva è stata costante, ma raramente determinante. Il suo peso elettorale resta modesto, e in molti casi non ha inciso in modo sostanziale sull’esito delle urne.

L’alleanza con il centrosinistra, in diversi casi, ha prodotto risultati più “aritmetici” che politici: sommando le forze si vince, ma non sempre si costruisce un’identità comune. L’avversione del Movimento 5 Stelle per Italia Viva ha spesso alimentato divisioni e fratture che rendono fragile la coesione della coalizione.

In alcuni contesti – come l’Emilia-Romagna – la partecipazione del partito non ha aggiunto valore reale. E proprio la recente elezione del sindaco di Genova mostra come l’ingresso di Italia Viva nella coalizione non abbia spostato in modo significativo gli equilibri rispetto alle regionali 2024, in cui il partito era stato escluso.

Forse il problema più profondo è che troppi partiti cercano di vincere, ma pochi cercano davvero di convincere.

Alessandro Trizio
Alessandro Trizio
Alessandro Trizio è un professionista con una solida expertise multidisciplinare, che abbraccia tecnologia avanzata, analisi politica e strategia geopolitica. Ora è Amministratore e Direttore Strategico del Gruppo Trizio, dirigendo il dipartimento di sicurezza informatica. La sua competenza si estende all'applicazione di soluzioni innovative per la sicurezza cibernetica e la risoluzione di criticità complesse.
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